Pillole di SpiritualiTà
Il Rosario si pone nella migliore e più collaudata tradizione della contemplazione cristiana. (San Giovanni Paolo II)
La bellezza della Grazia
di Padre Alberto Galassi icms
La prima lettura di oggi ci ricorda l’inizio triste dell’umanità, quando Eva disobbedì a Dio e trascinò nella colpa Adamo e, con lui, tutti noi. Quanto è stato triste, penoso e duro il cammino da allora: e continua ad esserlo, perché dal peccato è venuto l’odio, la divisione fra gli uomini, è venuto quel fiume di cose cattive per cui gli uomini soffrono.
Non dimentichiamo mai che all’origine di ogni sofferenza, di ogni dolore, di ogni disgrazia o malattia, c’ è sempre il peccato, che è un atto di libera volontà dell’uomo. Il male è come una fornace che arde; ogni nostro peccato personale è come quel pezzo di legno che alimenta quel fuoco. Dunque ogni nostro peccato personale alimenta il male che c’è nel mondo. Questo sta a significare che siamo anche noi con il nostro peccato personale responsabili del male che c’è nel mondo.
Il Vangelo invece ci presenta la figura di un’altra donna, Maria. Ella, docile alla volontà di Dio, “si” fa strumento di salvezza per tutta l’umanità: “Eccomi sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la sua Parola”.
Due donne dunque hanno segnato il destino dell’umanità e ci fanno vedere come il fare o meno la volontà di Dio, incida profondamente sulla propria storia personale e su quella degli altri. Diceva san Josemaria Escrivà da Balanguer, fondatore dell’Opus Dei: “Dal fatto che tu ed io ci comportiamo come Dio vuole, dipendono cose grandi”.
Guardate il “no” di Eva cosa ha generato e guardate il “si” di Maria! Lodiamo allora Dio che ha fatto grandi cose in Lei, attraverso il suo ““si””, fino a farla divenire non solamente Madre sua, ma anche Madre nostra.
La nostra vita deve diventare come quella della Madonna: un continuo “sí” a Dio: “si”’ alla sua Parola, “sì” ai suoi comandamenti, “sí” a quelle ispirazioni di bene che ci vengono suggerite dallo Spirito Santo. Cosa comporterà in noi il “si” detto a Dio? Quello che è stato per la Madonna. Per il suo “sí”, Dio si è Incarnato in Lei. E così avverrà in noi: Gesù si farà presente in noi, vivrà in noi, crescerà in noi, rendendoci partecipe della sua stessa vita, la Grazia Santificante. La sua e la nostra vita diverranno una cosa sola. E pian piano, proprio perché vivremo di Lui, ci trasformeremo, ci trasfigureremo, divenendo di una bellezza unica. Come doveva essere bella la Madonna se lei era la piena di Grazia, cioè la piena di Dio!
La Bibbia parlando della creazione, ci dice che quando Dio creò le cose si rallegrò. Dio vide che erano belle. D’altronde Dio è bellezza infinita, è un oceano sterminato di bellezza, per cui ogni cosa creata è bella perché partecipa di questa Bellezza. Ogni cosa creata infatti porta in sé l’impronta del suo Creatore; rendono visibile la Sua perfezione, la Sua armonia, la Sua bellezza.
Dio non fa le cose brutte; il brutto viene dal peccato. Dio fa le cose belle. Dio è Luce e nelle creature da Lui fatte c’è un raggio di questa luce. Nella Madonna questo raggio era luminosissimo, perché piena di Grazia.
Dobbiamo ammirare la bellezza della Madonna, lasciarci sedurre da questa bellezza, per desiderare di divenire anche noi belli. L’essere belli è infatti una grande virtù, che consiste nel conservare e sviluppare i doni ricevuti da Dio. Sviluppare quello che abbiamo ricevuto dal Signore nella nostra anima, perché la nostra anima è stata resa magnifica dalla Grazia Santificante, che è partecipazione della stessa vita di Dio. Quando siamo stati battezzati, siamo stati come trasfigurati. E Dio continua in noi questa opera di abbellimento. Dio vuole farci sempre più belli. Dio vuole parteciparci sempre di più della sua Luce. Quanto dobbiamo allora evitare tutto ciò che è peccato, tutto ciò che è deturpazione, perché il peccato ci sfigura davanti a Dio e anche davanti agli uomini.
Chi è il più bello? É quello che vive più in Grazia.
La vera bellezza di una persona non è data solo dal suo corpo, dalla sua armonia fisica. La bellezza del corpo è una cosa molto relativa. Qui si può davvero applicare l’adagio che dice: è bello ciò che piace. Inoltre il nostro corpo sfiorisce, va soggetto alle malattie, alle deformazioni, tutti mali che sono venuti con il peccato di Adamo ed Eva.
La vera bellezza di una persona non è dunque data solo dall’armonia fisica, ma da una componente spirituale; viene da ciò che è nascosto dentro di noi. In un volto c’è da scrutare un’anima. Non si dice forse che gli occhi sono la finestra dell’anima? E più un’anima è in Grazia di Dio, più un’anima realizza il piano e il progetto che Dio ha su di lei, e più Dio è presente in quell’anima, arricchendola dei suoi doni, illuminandola, partecipandole la Sua bellezza. Più allora una persona vive in Grazia di Dio, e più è bella. Il suo volto è di una di una bellezza unica, particolare. I volti dei santi erano volti che lasciavano trasparire un qualcosa che attraeva, che conquistava, che seduceva. Quel Qualcosa era Dio, la Bellezza vera. Il Bello attrae, conquista, converte, seduce.... seduce al bene.
E più uno è bello - ecco il segreto - e più uno è amabile. Più un uomo e una donna vivono in Grazia di Dio e più si innamorano l’uno dell’altro, di un amore che non stanca, perché l’uno mostra all’altro una bellezza sempre nuova, che non stanca. Come potrebbero stancarsi i due, se la bellezza di Dio può essere riflessa - anche fosse di un solo tenue raggio - su un volto umano. Nel volto dell’altro dunque gli sposi andrebbero a cogliere qualcosa di quello che poi eternamente godrebbero nella visione beatifica, quando cioè vedranno Dio faccia a faccia.
Ecco perché spesso un amore semplicemente umano stanca con il tempo. Tutto ciò che non porta l’impronta di Dio stanca con il passare del tempo.
Se c’erano allora due creature che si amavano di un amore immenso, queste erano Giuseppe e la Madonna.
Chi è allora il più bello? Chi è allora il più amabile? Colui che vive più in Grazia di Dio, colui che è puro, perché realizza pienamente la beatitudine: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”. Lo vedono in sé, e lo vedono nell’altro. Ne vedono la bellezza o il volto sfigurato. Si, perché vale anche il discorso contrario: il più brutto è colui che vive nel peccato. Il peccatore è una brutta persona.
Dunque guardiamo la bellezza della Madonna, e cerchiamo di divenire anche noi belli come lei.
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