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SANTA PASQUA - RESURREZIONE DEL SIGNORE

SANTA PASQUA - RESURREZIONE DEL SIGNORE

di P. Mario Piatti icms

Perché cercate tra i morti Colui che è vivo? è la domanda che gli Angeli pongono alle donne, giunte al Sepolcro di Cristo. È la domanda che il Signore stesso rivolge a noi, oggi: perché mi cercate tra i morti? quasi fossi un reperto antico, un fossile posto in qualche preziosa vetrina, da osservare e da ammirare, ma che in sé non ha più il fremito della vita. È solo un povero frammento del passato, oggetto di studio e di attenzione, da parte degli esperti, ma in sé privo di respiro e di fecondità. È come gli idoli, tanto deprecati dai Salmi: hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno mani e non toccano: fino a giungere alla terribile maledizione, che ne consegue: diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida.

Perché vi ostinate a relegarmi nella vostra triste raccolta di immagini sbiadite, nei ricordi di un passato che è scivolato via, inesorabilmente, e che lascia nel cuore soltanto la struggente suggestione di ciò che è perduto per sempre?

Gesù è il Signore, è il vivente, è il “Dio con noi”, che accompagna il nostro cammino, passo dopo passo; che illumina la nostra strada e che -dopo duemila anni da quel dramma, che sconvolse l’esistenza dei suoi discepoli e che cambiò il destino dell’uomo- ancora ha la forza di muovere il cuore, di scuoterci dalle nostre pigrizie e dalle nostre negligenze, sollecitandoci al bene, alla conversione.
Gesù è un Dio vivo, non un idolo di pietra; è un Cuore che pulsa di amore per noi, che soffre per la nostra salvezza e offre al Padre la sua totale obbedienza, per restituirci la nostra dignità di figli e aprirci così le porte della vera Vita.

Perché cercate tra i morti Colui che è la Vita, l’autore stesso della Vita? Perché riducete la vostra fede soltanto a una pratica fredda ed esteriore, fatta di parole ripetute solo dalle labbra, mentre il Vangelo è impegno, è spirito di sacrificio (desiderio, cioè, di santificare se stessi e il mondo); il Vangelo è una proposta che capovolge la nostra esistenza, che ci costringe a uscire dalle nostre piccole e miserevoli prospettive, per aprirci al respiro della Grazia, agli orizzonti di Dio, ai problemi del prossimo, amato e accolto come un fratello.

La Vita di Cristo passa oggi, per noi, attraverso il mistero della Chiesa: sempre, lì, troveremo il Signore, come giudice colmo di misericordia, nel sacramento della Riconciliazione, come Padre colmo di premura; come povero da riconoscere, da incontrare e da soccorrere, magari tra le mura stesse della nostra casa: anzitutto tra i nostri famigliari e amici; come Parola da ascoltare, da meditare e da incarnare nella concreta e apparentemente “banale” quotidianità.
Gesù è un Dio vicino al nostro cuore, che ci cammina accanto, ma che va riconosciuto e ascoltato, quando -come a Emmaus- ci spiega il senso delle Scritture, ci parla del nostro destino, ci rivela i segreti del Regno.

Anche a Fatima Dio si è rimesso in cammino, accanto a tre poveri fanciulli, attraverso il Cuore di sua Madre: ha parlato loro il linguaggio dell’amore, mediato dalla infinita dolcezza della Vergine. Egli opera sempre così, manifestandosi nel Cuore di chi ci ama. Con ciascuno di noi ha un accento speciale di attenzione, di tenerezza e di amore. Ascoltiamolo, ora che ci passa accanto, ora che si fa prossimo al nostro cuore.

 

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