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SANTA MARIA GORETTI

SANTA MARIA GORETTI

La vita, il martirio, il perdono

di Paola Rinaldi Poli

“No, no, Dio non vuole, se fai questo vai all’inferno!” Così S. Maria Goretti si rivolgeva al suo assassino, poco prima di essere aggredita a morte da Alessandro Serenelli per un impeto di passione la mattina del 5 luglio 1902.
La bambina, trasportata in ospedale, morirà il giorno seguente, perdonando il suo assassino dirà: “Per amore di Gesù lo perdono, voglio che venga con me in Paradiso.”

Santa Maria Goretti, terzogenita di 7 figli, nasce a Corinaldo, in provincia di Ancona il 16 ottobre 1890 da Luigi Goretti e Assunta Carlini, poveri, ma onesti e religiosi contadini, costretti a trasferirsi perché insufficienti a provvedere al proprio sostentamento - proprio come la famiglia Serenelli - prima a Paliano, in provincia di Frosinone e poi nell’Agro Pontino a Ferriere di Conca, a 11 Km da Nettuno.

Alessandro, uno dei figli dei Serenelli, dimostra ben presto interesse per Maria, interesse che sfocia in approcci fisici sempre più insistenti. Dopo la morte del padre di Maria a causa della malaria, le due famiglie si avvicinano ancora di più, dividendo la stessa casa. E’ qui che Alessandro, ventenne, un giorno aggredisce Maria che ha 11 anni. La piccola gli si nega, tenta di fuggire per preservare la sua purezza, lo supplica, ma il ragazzo, accecato dalla violenza, la colpisce 14 volte con un punteruolo. La bambina muore all’ospedale di Nettuno il 6 luglio 1902 e l’ultimo suo fiato è per annunciare il perdono del suo omicida, il quale profondamente toccato da ciò, intraprende un percorso personale di pentimento e di conversione durante i 27 anni passati in carcere.

Il cammino spirituale del Serenelli è difficile, tentato più di una volta dalla disperazione e dal suicidio, ma le ultime parole di Marietta: “Lo voglio con me in Paradiso” danno speranza e forza per non perdersi d’animo e ricordano tanto la frase di Cristo in Croce, narrata dalla Passione: “Oggi sarai con me in Paradiso”, riferito al buon ladrone. Così, nella sua Misericordia, Cristo parla a chi si è già pentito. L’uccisore di Maria Goretti si pentirà solo dopo la morte della Santa, eppure lei ha già visto nel suo cuore il pentimento di Alessandro.

La sua conversione è considerata il primo dei miracoli della piccola Santa. Uscito di prigione l’uomo si reca ad implorare il perdono della famiglia di Maria, ottenendo quello della madre Assunta, la quale lo rassicura: “Ti ha perdonato Marietta, ti ha perdonato Dio, vuoi che non ti perdoni io?”. Episodio che rivela la potenza della fede in Gesù, la potenza dell’Amore vero, capace di perdonare i propri nemici.

Maria Goretti rimane uno degli esempi più concreti di come noi stessi possiamo diventare misericordia per gli altri. Le parole rivolte al suo uccisore dimostrano la santità e l’eroicità di Maria Goretti, la cui purezza fa sbocciare il miracolo del perdono e, quindi, dell’amore. È infatti umanamente impossibile spiegare il perdono di Marietta se non guardando alla sua profonda comunione con il Signore.

Alla presenza di mamma Assunta e di Alessandro Serenelli, Maria, il 24 giugno 1950 è proclamata Santa da Papa Pio XII in Piazza S. Pietro.

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