Pillole di SpiritualiTà
Il Rosario si pone nella migliore e più collaudata tradizione della contemplazione cristiana. (San Giovanni Paolo II)
di Alessandro Giannetti
Nel brano del Vangelo che leggeremo la prossima domenica, 17 dicembre (Gv 1,6-8.19-28), l’ Evangelista Giovanni descrive in modo più dettagliato il “messaggero” annunciato nel Vangelo di domenica scorsa, seconda di Avvento. Ci ricorda, infatti, i dialoghi che Giovanni Battista ha avuto con sacerdoti e leviti, venuti da Gerusalemme per interrogarlo, immaginando che lui fosse il tanto atteso Messia, l’uomo forte e pugnace che li avrebbe liberati con le armi dal giogo e dall’oppressione dell’Impero Romano.
Era forse il Messia? No, rispose Giovanni Battista: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete dritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia» (Gv 1,23).
Sant’Agostino in proposito commenta: «Giovanni Battista era una voce, ma in principio il Signore era il Verbo. Giovanni fu una voce per un certo tempo, ma Cristo, che in principio era il Verbo, è il Verbo per l’eternità» (Serm 293).
Dice l’evangelista Giovanni “Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui”. In questo passo rinveniamo un’eco del prologo: «Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo» (Gv 1,9).
Anche noi siamo chiamati a essere suoi testimoni (Gv 15,27) e ciò, prima di tutto, nella santità delle nostre vite perché «mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia» (Is 61,10).
Giovanni Battista è il “testimone” e dice rivolgendosi ai Giudei: “In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete …”; loro non lo conoscevano poiché non si era ancora manifestato con i suoi prodigi e magistrali insegnamenti. In realtà erano circa trent’anni che Gesù viveva in mezzo a loro e ne conosceva profondamente i costumi e la mentalità.
Il Battista, uomo di grande fede, lo indica loro con umiltà e fermezza, affermando «a Lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo»: basterebbe questa frase per rendersi conto della Grandezza che di lì a poco il mondo avrebbe conosciuto, la rivelazione del Cristo, il Figlio di Dio incarnato, ma il “popolo eletto” non lo ha riconosciuto come il Messia.
Anche nel mondo di oggi Gesù è presente. È in mezzo a noi e i suoi insegnamenti costituiscono la Via e la Verità che ci porta alla salvezza. Purtroppo la maggior parte degli esseri umani vivono come se Lui non esistesse, come se non fosse presente nella vita di ciascuno di noi. E pensare che un giorno tornerà, ma l’uomo vive come se Lui fosse uno sconosciuto. Tante volte capita che non riconosciamo Gesù nella quotidianità della nostra vita e, proprio per questo atteggiamento di rifiuto della Verità, viviamo un’epoca di persecuzioni, guerre e genocidi, anche non apparentemente cruenti come la piaga dell’aborto.
Nella domenica del Gaudete apriamo il cuore all’annuncio di San Giovanni Battista «In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo», perché i cristiani vivono nella gioia e questo è il vero dono del Natale. Auguri di conversione per la santità cui Dio ci chiama!
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