Pillole di SpiritualiTà
Il Rosario si pone nella migliore e più collaudata tradizione della contemplazione cristiana. (San Giovanni Paolo II)
La Rivelazione di Dio CCC 50-73
La nostra non è una religione ma una Rivelazione. Dio nella sua libertà ha scelto di rivelarsi, di farsi conoscere! Se lui non avesse voluto farsi conoscere noi non avremmo mai potuto conoscere il suo pensiero e il suo volere. C’è la libertà dell’uomo che cerca Dio, che si accorge che nella realtà in cui vive c’è un ordine, ci sono delle leggi che ci fanno pensare che qualcuno queste leggi le ha messe e vuole dare culto a Dio. Tutte le religioni sono i tentativi nobili dell’uomo di rispondere alle grandi domande metafisiche che ha, che senso ha la vita, perché si muore, che fine si fa, ecc… Noi possiamo arrivare a capire che Dio esiste guardando la perfezione della natura ma se poi questo Dio non si rivela non riusciamo a dare delle risposte a queste domande.
E Dio comincia a rivelarsi scegliendo un popolo: il popolo d’Israele. Il popolo d’Israele è l’unico che ha questa pretesa di essere stato scelto da Dio per rivelarsi all’uomo. Dio sceglie Abramo, un uomo singolo, anziano, politeista, che stava in un altro territorio promettendogli che lui sarebbe stato il capostipite di un popolo più numeroso delle stelle del cielo, più numeroso della sabbia del mare. E se ci pensiamo questa promessa si è pienamente compiuta: la stragrande maggioranza dell’umanità si dichiara figlia di Abramo, tutti gli ebrei, i cristiani e i musulmani si riconoscono come figli di Abramo.
A partire dal capostipite Abramo, Dio comincia a svelare un poco alla volta, secolo dopo secolo, i suoi misteri, i suoi segreti. Dio non ha scelto il popolo più forte da un punto di vista militare, il più potente con i filosofi più grandi (non ha scelto gli egiziani, i greci o i romani). Questo è il modo di operare di Dio sceglie ciò che è piccolo e lo fa diventare grande per far vedere che c’è dietro lui. Ha scelto un popolo piccolo, fragile, insignificante, il criterio di Dio è l’amore e la gratuità e non la meritocrazia. Dio quando deve liberare liberare il suo popolo dall’Egitto sceglie Mosè che era balbuziente, non sceglie un uomo capace di parlare bene, un guerriero, a lui consegnerà i 10 comandamenti. Più avanti Dio sceglierà un giovanissimo pastorello come Davide e lo manderà a combattere con quella bestia di Golia per guidare il popolo alla vittoria. Dio lo fa per farci capire che la salvezza viene dalla forza di Dio e non dalla potenza umana. Ed è bello notare come le fragilità di questi uomini, non sono di ostacolo alla Rivelazione di Dio, Dio è capace di scrivere diritto nonostante le “righe storte” di questi personaggi.
Dopo la liberazione Dio continua ha continuato a scegliere uomini particolarmente religiosi, i profeti per ricordare al popolo le sue promesse, la fedeltà di Dio e quanto invece il popolo sia infedele. Ha ispirato i suoi poeti che hanno scritto i salmi, che sono il modo giusto di pregare Dio in ogni momento della vita, sono il modo giusto di gridare a Dio nell'ora della desolazione e del dolore. Si è servito di legislatori per dare al popolo delle leggi sapienziali. Di questi uomini si è servito Dio per rivelarsi al suo popolo; questi uomini ispirati da Dio hanno composto degli scritti, dei libri. Tutti questi testi dell’Antico Testamento veicolano delle verità su Dio, sull’uomo e sul mondo. Sono Parola di Dio!
Poi nella pienezza dei tempi, come leggiamo all’inizio della lettera agli ebrei: Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo (Eb 1, 1-3). Questa rivelazione progressiva di Dio ha il suo culmine con Gesù. Gesù si incarna nel popolo d’Israele, andando così a confermare che la pretesa del popolo d’Israele di essere stato scelto Dio tra tutti gli altri popoli per far conoscere il vero volto del Signore agli uomini era una pretesa giusta.
Gesù però aggiunge alla pretesa del popolo d’Israele, la sua pretesa: dice di che lui in persona è venuto a compiere e a perfezionare tutto l’Antico Testamento. E Gesù accompagna queste parole con azioni miracolose: guarisce, libera dal male, esorcizza.
Prima di Gesù nessun uomo religioso aveva mai preteso di essere Dio, i grandi fondatori delle altre religioni si sentivano tutti piccoli peccatori davanti a Dio. Mentre Gesù è l’unico che parla Dio padre da pari a pari, l’unico che dice di conoscere i segreti di Dio, l’unico che racconta del suo rapporto con Dio ben prima che il mondo fosse creato. Gesù dice: prima che il mondo fosse io sono. La cosa più pazzesca che ha detto è che da uomo si è posto a livello di Dio. E Gesù è stato messo a morte proprio perché si faceva uguale a Dio, non per i miracoli, le guarigioni che faceva, i suoi contemporanei avevano ben intesa questa sua pretesa tanto che dicono: non ti condanniamo per quello che fai ma per una bestemmia: perché tu che sei uomo, ti fai uguale a Dio (Cfr. Gv 10, 33).
Queste cose le ha dette solo Gesù Cristo e da subito i suoi discepoli le hanno credute e trasmesse. È un fatto storico! Noi utilizzando la ragione, che è fondamentale, dobbiamo analizzare questa evidenza storica e rispetto a questa pretesa abbiamo solo 2 possibilità: o dire che è vera e quindi credere che Gesù era ed è veramente Dio oppure affermare che era uno squilibrato megalomane. Perché uno che dice delle cose talmente pazzesche e inverosimili come per esempio: io sono con voi fino alla fine del mondo, prendete mangiate questo è il mio corpo, questo è il mio sangue, a uno che sta morendo con lui in croce gli dice oggi tu sarai con me in paradiso, ecc… o era veramente Dio o era un matto!
Quando dicono che tutti i fondatori delle più grandi religioni hanno detto più o meno le stesse cose, questo non è vero. C’è una tendenza di fare di tutta un’erba un fascio e dire che le religioni più o meno tutte la stessa cosa, non è vero, è una sciocchezza. Perché per esempio solo nella Rivelazione giudaico-cristiana l’io ha valore nel senso che il singolo uomo è conosciuto da Dio, Gesù dice in alcuni passi: anche che se una madre si dimenticasse di un figlio io non mi dimenticherò di lui… i vostri nomi sono scritti nei cieli. Questo è proprio della rivelazione, in tutte le religioni orientali non c’è l’io personale, il buddismo lo nega. Non è tutto uguale!
Se scommettiamo su Gesù Cristo, crediamo che era figlio di Dio, che si è rivelato prima scegliendo un popolo e poi si è incarnato lui, è morto e risorto e noi abbiamo la responsabilità di portare questa notizia incredibile, l'unica veramente attesa dal cuore dell'uomo a tutti! Abbiamo questa notizia da donare al mondo. La prossima catechesi sarà proprio sulla trasmissione della fede.
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