"SIGNORE, È BELLO PER NOI STARE QUI"

di Massimo De Lellis

 È difficile, certo, interpretare ciò che ognuno ha potuto vivere nel proprio intimo ma sento che tutti abbiano avvertito l'emozione di sentire il proprio cuore palpitare in unione con il Cuore Immacolato di Maria davanti al Santissimo Sacramento!

.... È Lei che ci ha condotto ad adorare per questi tre giorni suo Figlio Gesù in quel mistero di infinito amore che è l'Ostia Santissima!

 Ed ora che siamo tornati alle nostre case con il cuore pieno di gioia, mi tornano alla mente gli insegnamenti del nostro Padre, quando diceva che

"L'Ostia Santissima deve essere sempre esempio e guida nella nostra vita:

Perché è BIANCA, come bianca e pura deve essere la nostra Anima;

Perché è TONDA, come dobbiamo rendere “tondo” il nostro carattere, smussando tutti i nostri spigoli e le nostre asprezze, per accostarci pienamente al nostro prossimo

Perché SI LASCIA SPEZZARE, come dobbiamo lasciarci spezzare noi, per il bene dei nostri Fratelli, con Carità!"

Si, Signore grazie. Perché è stato veramente bello per noi stare con Te, in questi momenti di Grazia, in Famiglia!

Grazie perché ci hai fatto sentire nel profondo del cuore la bellezza del nostro Carisma e ci hai fatto condividere, da veri fratelli e sorelle, le piccole e grandi gioie di questi tre giorni di ritiro.

Portiamo nel nostro cuore tutta la ricchezza di questi momenti, cercando di farne tesoro, ora, che siamo discesi dal "Tabor"! 

E come in questi giorni abbiamo vissuto con profonda emozione, ma anche con gioia le conferenze ed i momenti di preghiera, gioie ed emozioni moltiplicate dalla "condivisione fraterna" tra noi, così ora portiamo il nostro abbraccio, il nostro affetto e la gioia di donare ai nostri fratelli Gesù, attraverso il Cuore Immacolato di Maria, nella vita di tutti i giorni!

Nel suo ultimo Angelus da pontefice, il 24 febbraio 2013, prendendo spunto dal Vangelo di quella domenica, sulla Trasfigurazione, Papa Benedetto XVI disse:

“Meditando questo brano del Vangelo, possiamo trarne un insegnamento molto importante. Innanzitutto, il primato della preghiera, senza la quale tutto l’impegno dell’apostolato e della carità si riduce ad attivismo… Inoltre, la preghiera non è un isolarsi dal mondo e dalle sue contraddizioni, come sul Tabor avrebbe voluto fare Pietro, ma l’orazione riconduce al cammino, all’azione.  L’esistenza cristiana consiste in un continuo salire il monte dell’incontro con Dio, per poi ridiscendere portando l’amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio”.

No, dopo questi giorni di Grazia noi non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo rimanere lassù!