È TEMPO DI TORNARE A DIO…

di Patrizia Capone

Il dono della vita ricevuto da Dio è imprescindibile dal dono del tempo; un “tempo” fatto di ore, giorni, mesi ed anni di cui Dio rimane il sovrano e il cui valore è stato rinnovato dal Preziosissimo Sangue di Gesù, cui è dedicato il mese di luglio. Infatti, il Sangue di Gesù, versato per riscattare tutti noi dal peccato e per diffondere l’amore basato sulla logica del perdono e del dono di sé, rappresenta la fonte alla quale attingere per vivere la realtà di tutti i giorni con lo sguardo rivolto all’Eterno e trasformare la nostra vita in una quotidiana testimonianza del Vangelo, nella consapevolezza che con il nostro modo di agire “costruiamo” la nostra salvezza.

La gestione del nostro tempo è, dunque, essenziale, soprattutto considerando che il tempo che ci è stato concesso sulla terra non è infinito: “Insegnaci dunque a contare i nostri giorni, per ottenere un cuore savio" (Salmo 90, 12), pregava Mosè.

Un cuore “saggio”: l’uomo contemporaneo ne ha davvero tanto bisogno, per reimparare ad accogliere Dio nel quotidiano; un quotidiano diventato sempre più pesante ed effimero, nel quale l’uomo è, talvolta, prigioniero della realtà che si è costruito e si affanna alla ricerca di una felicità troppo spesso riposta nel benessere economico, nel successo, nel potere, nell’apparire e nel divertimento senza limiti.

In questa ottica, l’essere umano estromette Dio dalla sua vita e dal suo tempo; così la domenica non è più il giorno del Signore, ma diventa il giorno dello svago; l’incontro con Gesù Eucarestia viene sostituito dalle gite fuori porta: quanta cecità e stoltezza in questo modo di “svuotare” il proprio tempo. Sì, perché un tempo senza Dio è vuoto e povero.

E gli altri, il “prossimo” che, seguendo l’insegnamento di Gesù, dovremmo amare come noi stessi, diventano spesso solo degli strumenti per perseguire interessi personali o, semplicemente, vengono ignorati.

Eppure, Gesù attraverso il suo Preziosissimo Sangue, “versato per tutti in remissione dei peccati” (Mt 26, 27) ci insegna che ogni persona ha un valore sacro, per cui è altrettanto sacro il tempo che noi dedichiamo agli altri e a costruire una società fondata sull’amore reciproco: “amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato” (Gv 9, 12), è questa l’eredità che ci ha lasciato Gesù.

Il Vangelo di Matteo ci ricorda, inoltre, che noi saremo giudicati sull’amore che avremo saputo donare a quanti avevano fame, sete, erano stranieri, nudi, malati o in carcere, perché in ognuna di queste “creature sofferenti” c’è il Creatore che soffre “ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me” (Mt 25, 31-46).

Dobbiamo, dunque, riflettere sull’uso del nostro tempo e sulle nostre priorità; domandarci se dedichiamo troppo tempo al lavoro, al divertimento, ai “social”, e, in generale ai piaceri effimeri; sottraendo tempo prezioso alla famiglia, alle relazioni autentiche con gli altri, al sano riposo e, soprattutto, se dedichiamo il “giusto” tempo alla relazione fondamentale della nostra esistenza: quella con Dio. Infatti, per ridare valore al nostro tempo, il primo passo da compiere è ritagliarci uno spazio giornaliero con Dio, attraverso la preghiera, la lettura e meditazione della Parola, la condivisione del Vangelo e facendoci guidare dallo Spirito Santo in ogni aspetto della nostra quotidianità: lavoro, studio, relazioni, divertimento, accettazione della malattia.

Non sprecare e, quindi, riconoscere il giusto valore al nostro tempo, significa vivere ogni giorno nell’amore verso Dio, nostro obiettivo principale “Cercate prima il regno di Dio” (Mt 6, 33), e verso gli altri, nostri fratelli in Cristo, perché tutti originiamo dallo stesso Padre e tutti siamo stati salvati per mezzo del Preziosissimo Sangue del Figlio, morto in croce e risorto per ognuno di noi.